Ci sono esseri viventi che lasciano un vuoto grande, che andandosene ti squarciano il cuore e si portano via un pezzetto di te, che entrano nella tua vita con irruenza o in punta di piedi, ma che quando vanno via lo fanno sempre lasciando un territorio desolato post bellico.

Quando Pantoufle, la mia piccolina, ha deciso di smettere di lottare ho compreso la scelta, ma allo stesso tempo, egoisticamente, l’avrei tenuta con me per sempre; gli animali hanno questa cosa che io invidio tanto: essere attaccati alla vita finchè ne ha senso, un dignitoso lasciarsi andare quando è il momento, vivono la morte come la più naturale delle esperienze ed io ho dovuto, voluto, che la sua scelta fosse rispettata.

Quel grande vuoto lasciato nessuno di noi era pronto a riempirlo e probabilmente non lo saremo mai, né io, né mio marito.. ma il suo compagno? Ci palesava una sofferenza che non potevamo ignorare, così abbiamo deciso di farci forza e cercare una compagna a Mazinga (di nome e di fatto, un vero terremoto, potentissimo e prepotente), mettendo da parte per un attimo il nostro dolore.

Subito ho contattato due care amiche “conigliare” che mi hanno “educata” ed “iniziato” ad una realtà che conoscevo parzialmente… abbiamo iniziato a passare in rassegna delle adozioni potenziali: batuffolosi conigli nani, soffici testa di leone, simpatici ariete… e poi improvvisamente una foto accompagnata da questa frase “non vorresti mica una polpettona di 4.5 kg?”.. la coniglia meno “neotenica” di tutti una xl di 4.5 kg Olivia, 3 anni di coniglio scampato al piatto che risulta “poco appetibile” come “pet”, per giunta “bianco-nera” e qui, ahimè, si mangia pane ed SSC Napoli.. insomma la meno papabile su carta; eppure succedono cose che a spiegarle sembra stupido, ma le provi: una connessione energetica con quell’essere, come se da sempre foste destinati ad incontrarvi e senti, la necessità, il bisogno di essere la sua famiglia.

Come se l’Universo ti avesse dato una missione da portare a termine e va fatto. Stamattina Olivia, per noi Holly, è entrata in casa nostra, l’inserimento con Mazinga non semplicissimo perchè, purtroppo, so due “capoccioni” e vogliono dettar legge l’un l’altro, ma l’amore è così, è fatto di compromessi, ci si ama così come si è: orecchie ritte o flosce, grossi o piccoli, coi colori chiari o scuri, l’essenziale è invisibile agli occhi … si sappia, tiferà Napoli, altrimenti mio marito non la faceva nemmeno varcare la soglia e so che con tanta pazienza, molto amore e l’aiuto delle “zie conigliare” andrà tutto bene.

Due cose mi sento di dire a tutti: L’amore per gli animali non può sostituire le relazioni con gli esseri umani, chi ama, ama! E sfogare le insoddisfazioni o le proprie sociopatie sugli animali non è produttivo né per noi, né per loro. Io e mio marito ci sentiamo genitori, eppure non abbiamo figli, so bene che i nostri animali non sono nostri figli.

– Avere degli animali è un atto di vero amore: decidi di prenderti cura di un essere vivente che quasi sicuramente ti lascerà, se tutto va bene in 10 – 15 anni, conscio di ricevere un dolore che nessuno comprenderà, che verrà sminuito e paragonato e che sarai costretto a nascondere.

– Quando si decide di adottare, si adotta, punto; non si è alla boutique a scegliere gli abiti: troppo corto, troppo lungo, cucciolo, adulto, con pelo, senza pelo, con orecchie giù o su ecc. Un atto d’amore non può implicare una selezione estetica, ma esclusivamente l’incontro di due anime che in quel momento si cercano… peschi il numerino insomma, è un terno al lotto.

Superate la superficie, sfondatela, andate oltre i vostri preconcetti ed apritevi al cambiamento ed alle novità , grandi novità, XL!

Niky Gammieri